Telefonini

In alcune scuole hanno vietato l’uso dei cellulari agli studenti, scolari, pupilli, minori. Che cosa hanno vietato? Non lo sanno veramente neanche loro, hanno vietato ciò che si vieta da secoli, si vieta ciò che non si conosce. Però cerchiamo di capire che cosa hanno davvero vietato, hanno vietato uno degli strumenti più poderosi nel mondo in capacità di calcolo, hanno vietato uno degli strumenti più poderosi nel mondo in capacità di comunicazione, uno degli strumenti più usati nel mondo per scrivere, per fotografare e riprodurre immagini fisse ed in movimento, per registrare voci, suoni e musica, per riprodurre musica, per creare immagini e musica, uno degli strumenti più usati nel mondo per ascoltare filosofi, medici, ingegneri, politici, comici ed anche altre persone non professioniste. Hanno vietato l’uso di uno degli strumenti più usati al mondo. A questo punto non è solo lecito avere dubbi sull’operato di certi insegnanti, ma anche porsi delle serie domande sui loro scopi. È forse bene, al fine di impostare una riflessione seria, usare tecniche di catalogazione logica ed iniziare dall’oggetto del contendere, il cellulare, o smartphone o telefonino che dir si voglia. Le considerazioni iniziali di questo testo ne hanno evidenziato alcuni aspetti, ma forse non sono veramente i più importanti, la considerazione più importante di tutte è che i cellulari esistono e continueranno ad esistere fino a che le società umane ed i mercati li riterranno utili, vietarne l’uso è assolutamente ininfluente rispetto alla loro esistenza. Va da sé che vietarne l’uso ha come effetto vietare la conoscenza ed il possibile approfondimento della conoscenza dello strumento, equivale ad incoraggiare l’ignoranza. Oggi, ed ancora di più nell’immediato futuro, la conoscenza dei telefonini apre le porte al mercato del lavoro, alla società civile, all’interazione sociale, e perfino permette di accedere ai servizi che le autorità nazionali, regionali e comunali mettono a disposizione. Si sta dunque ragionando su uno strumento essenziale alla società, più essenziale di una automobile. Vale la pena spendere due misere parole sugli insegnanti che ne vietano l’uso agli alunni, cercando di trasformare questi ultimi in disadattati sociali. Tali insegnanti proiettano i loro preconcetti sui giovani, proiettano la loro incapacità sugli alunni, l’incapacità di ospitare nella loro mente le novità, belle o brutte che siano. Questi insegnanti non sono utili a formare delle persone capaci di affrontare le complessità del presente e del futuro.

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